Neuromarketing applicato al web per centrare subito l’obiettivo
Il marketing tradizionale studia i processi decisionali semplicemente chiedendo agli acquirenti per quale ragione hanno scelto un determinato prodotto; il limite di queste indagini è che non tengono conto che durante il processo decisionale entrano in gioco una serie di emozioni inconsce.
Il neuromarketing è una branca delle neuroeconomie, nato per comprendere quali sono quegli elementi che stimolano il consumatore a livello emotivo e lo spingono a scegliere un prodotto piuttosto che un altro.
Più nel dettaglio il neuromarketing fonde il marketing con la neurologia e la psicologia per individuare quali parti del cervello vengono attivate in risposta a determinati stimoli e quali di questi hanno maggiore effetto dal punto di vista emotivo.
Tecniche di questo genere vengono applicate già al di fuori del web e dei social media. Basti pensare ai menu cartacei dei ristoranti, in cui i piatti con il margine di profitto più alto vengono disposti nei punti in cui si posa maggiormente l’occhio del cliente; oppure vengono inserite foto o utilizzati particolari colori per influenzare la scelta.
In ambito web e social le tecniche di neuromarketing si basano esattamente sugli stessi principi e sfruttano maggiormente elementi visivi, come colori, i font e l’ordine degli elementi.
Gli strumenti del neuromarketing
Per individuare e capire quali tecniche sono più efficaci, il neuromarketing si avvale di strumenti e metodi neuroscientifici, come ad esempio:
- l’eye-traking
- l’elettroencefalogramma
- la risonanza magnetica funzionale
- la misurazione delle alterazioni del battito cardiaco
- la codifica delle espressioni facciali
- la misurazione della risposta galvanica della pelle
Questi strumenti permettono di individuare la risposta emotiva dei soggetti agli stimoli e di poterne analizzare i risultati per poter ottimizzare e migliorare il processo di acquisto.
Tecniche di neuromarketing
Sulla base dei risultati dei vari test sui consumatori si sono sviluppate innumerevoli tecniche, che ogni giorno incontriamo sul web e sui social.
Le tecniche di persuasione si possono dividere in 5 macro categorie:
- fiducia
- attrazione
- antropomorfismo
- pricing
- visivo
Ogni macro categoria va a fare leva sul cliente dal punto di vista emozionale e ne influenza il processo decisionale. Nel caso dell’attrazione, ad esempio, si sfruttano immagini con richiami sessuali, o legate al cibo, che vanno a stimolare la parte del cervello detta cervello antico, ovvero quella più primitiva e istintiva.
Immagini divertenti vanno a influenzare il cervello intermedio, che è la sede delle emozioni, mentre le tecniche che fanno parte della macro categoria pricing attivano il cervello recente, che è la sede del pensiero, del linguaggio e di molte altre attività dette “superiori”.
Come abbiamo visto le tecniche sono diverse ed ognuna di esse ha tantissime sfumature e possibilità di utilizzo, quello che però non cambia sono le potenzialità che ne derivano.
Segnaliamo proprio in merito al mondo del Neuromarketing applicato al web, in particolar modo a Facebook, un sito web: www.webovagando.it che ha analizzato 10 settori:
- Tecnologia
- Digital
- Food
- Viaggi e Turismo
- Sport
- Abbigliamento e Accessori
- Salute e Benessere
- Casa e Cucina
- Industria e Utensili
- Automotive
Andando ad analizzare per ognuno di essi, diversi competitor nazionali ed internazionali per capire quali tra i vari visual che stanno utilizzando sulle loro pagine facebook, stiano riscuotendo maggior successo in termini di engagement, estrapolandone la relativa tecnica di neuromarketing utilizzata e tantissimi altri ulteriori dettagli molto interessanti.
Questo tipo di approccio può essere veramente molto importante soprattutto se abbiamo intenzione di sviluppare o rivedere il nostro piano editoriale social, infatti, attraverso un’analisi approfondita dei competitor è possibile capire quale tipologia di contenuti richiama maggiormente l’attenzione, applicando la corretta macrotecnica di neuromarketing, il giusto colore, il font migliore e soprattutto la tipologia di contenuto più adatta.
Utilizzando questo approccio, il risultato non è sicuramente matematico e/o scientifico, ma la probabilità di errore o di ottenere un risultato scadente, diminuisce drasticamente, soprattutto se l’analisi dei nostri competitor verrà fatta accuratamente e se il target di riferimento risulterà essere il più simile possibile al nostro.
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