Google Analytics e IP dinamico: ecco come escludere le proprie visite
Chi possiede un sito web sul quale ha installato il codice di Google Analytics lo sa: se si escludono i tentativi di accesso non autorizzati e le email di SPAM, non c’è cosa più fastidiosa del vedere che i dati raccolti da Google Analytics sono stati falsati dai propri accessi. È una roba che ti manda i matti, proprio.
Certo, chi gode di un IP fisso può sempre creare un filtro utile ad escludere il traffico interno, ma chi invece non ce l’ha? Cosa possono fare quelli che vedono cambiare il loro indirizzo IP ad ogni riavvio del router?
Dopo aver scandagliato il Web ed essermi sciroppato tonnellate di guide, tutorial e ricette della nonna, ho finalmente trovato ciò di cui avevo bisogno: Block Yourself from Analytics, ovvero una comoda estensione per Chrome che, una volta installata, fa sì che le visite effettuate dal computer dell’utente non vengano viste da G.A.
Vediamo, quindi, come funziona e quali possibilità offre.
Google Analytics, hai finito di tracciarmi!
Come detto poc’anzi, Block Yourself from Analytics è un’estensione per Chrome, quindi è innanzitutto necessario che sul vostro computer sia presente il noto browser di casa Google, meglio se aggiornato all’ultima versione.
Verificato il tutto, portatevi sul Google Play Store e scaricate Block Yourself from Analytics.
Come spesso accade con le estensione di Chrome, l’installazione si concluderà con l’aggiunta di un’icona nell’angolo in alto a destra del browser, così come mostrato nell’immagine di cui sotto.
Tra le voci presenti nel menu di Block Yourself from Analytics, sono due quelle che ci interessano: Block Analytics for this website e Options.
La prima, infatti, è quella che andremo a cliccare ogni volta che vorremo impedire a un determinato sito (anche non di nostra proprietà) di tracciare le nostre visite con Google Analytics.
La seconda, invece, ci servirà per accedere alla lista dei siti a cui abbiamo precedentemente impedito il tracciamento e che può essere non solo modificata, ma anche esportata.
A differenza dei filtri di Google Analytics, l’effetto bloccante è immediato. Di conseguenza, nel momento in cui vorrete verificare il corretto funzionamento di Block Yourself from Analytics, non dovrete fare altro che:
- Portarvi su una delle pagine del sito su cui avete installato il codice di Google Analytics;
- Cominciare a fare refresh a manetta (F5 o CTRL + SHIFT + R, come preferite);
- Spostarvi nella sezione Comportamento > Contenuti del sito > Tutte le pagine di Google Analytics;
- Constatare che le visualizzazioni della pagina scelta sono rimaste invariate.
Adesso Block Yourself form Analytics è pronto per servirvi e risparmiarvi, così, un sacco di imprecazioni.
Consigli per l’uso di Block Yourself from Analytics
Come detto nell’introduzione di questo articolo, un’estensione come questa può tornare molto utile a coloro che si occupano della gestione diretta di uno o più siti web, specie dal punto di vista della realizzazione dei contenuti (Web Content Editing) o della cura dell’aspetto grafico (Web Design) e funzionale (Web Development).
Il mio consiglio, quindi, è quello di invitare all’installazione di Block Yourself form Analytics tutti i membri del proprio comparto tecnico, nonché gli eventuali collaboratori esterni (redattori, copywriter, etc.), in modo tale che il lavoro di ognuno non influenzi i dati registrati da Google Analytics.
Se poi volete essere così machiavellici da far sì che le vostre visite ai siti dei vostri competitor non vadano a ingrassare le loro statistiche, allora non vi rimane che aggiungere i loro domini alla vostra lista nera.
Però questa è una roba proprio da infamoni, eh…
Alla prossima!
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