Truffe via email: come riconoscere un tentativo di phishing
Virus informatici, furti di identità, compravendita di dati degli utenti. I pericoli della Rete sono tanti e tutti diversi tra loro, ma ce n’è uno che sembra essere diventato il preferito dei malintenzionati del Web: il cosiddetto phishing.
Come è possibile apprendere dal sito dell’Enciclopedia Treccani, con il termine phishing si intende:
“Una frode informatica finalizzata all’ottenimento di dati personali sensibili e perpetrata attraverso l’invio di un messaggio di posta elettronica a nome di istituti di credito, finanziarie, agenzie assicurative, in cui si invita l’utente, generalmente al fine di derubarlo, a comunicare tali informazioni riservate.”
Chi ricorre all’uso del phishing, dunque, conta sulla leggerezza con cui molti utenti utilizzano la rete Internet ed i servizi ad essa collegati.
In questo articolo scopriremo quali sono i 3 elementi che è necessario controllare ogni volta che si riceve una mail sospetta, così da scongiurare ogni possible rischio di truffa.
Sembra PayPal, ma non è. Serve a toglierti l’allegria! [semi cit.]
Giorni fa, mentre ero in giro per lavoro, ho ricevuto questa mail nella mia casella di posta elettronica:
Passato lo spavento iniziale, ho cominciato ad esaminare i singoli elementi dell’allarmante missiva. Un’attività, questa, che nel giro di pochi minuti mi ha permesso di certificarne l’inattendibilità.
Vi spiego cosa ho analizzato e quali ragionamenti ho fatto…
L’indirizzo email del mittente
Il primo elemento ad aver colpito la mia attenzione è stato l’indirizzo email del mittente, ovvero quell’info@kikirikistore.nl intrappolato tra “<” e “>”.
È altamente improbabile, infatti, che una comunicazione di PayPal possa provenire da un indirizzo tanto bizzarro. Tale incongruenza, dunque, ha acceso in me un primo campanello d’allarme, portandomi a dubitare della genuinità di quanto stavo leggendo.
Il testo della mail
Ad alimentare ulteriormente i miei sospetti ci ha pensato il testo della mail, tristemente caratterizzato da una sintassi ed un uso della punteggiatura a dir poco imbarazzanti…
Non ci vuole molto a capire che un servizio del calibro di PayPal non invierebbe mai comunicazioni tanto pastrocchiate. Indi per cui, l’autore della mail non poteva che essere un soggetto terzo.
I link in uscita
Ultimi, ma non meno importanti, i link in uscita, i quali rimandavano a domini che nulla c’entrano con PayPal.
Un fattore, questo, che mi ha convinto a classificare definitivamente il messaggio di posta come inattendibile e truffaldino.
Fidarsi è bene, non fidarsi è molto bene!
In questo articolo abbiamo visto 3 elementi che possono aiutarci a capire se una email è affidabile o meno, ma in realtà questi sarebbero potuti essere molti di più.
In generale, ogni volta che si ha a che fare con un messaggio di posta elettronica dall’aria sospetta, è bene prendersi un minuto ed investirlo nell’analisi degli elementi che lo compongono.
Chi confeziona mail di phishing, infatti, diventa sempre più scaltro e raffinato e, se non vogliamo rischiare di ritrovarci in guai seri, dobbiamo abituarci a fare lo stesso.
Alla prossima!
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