Dal content marketing “statico” ai contenuti interattivi
Il content marketing non è più lo stesso. Non si ferma e si evolve continuamente, proprio come il web in generale. Come in ogni cosa, dobbiamo seguire l’onda se desideriamo avere successo online, non è vero?
La visibilità e la popolarità online si ottengono grazie alla SEO che ci permette di posizionarci sui motori di ricerca, ma anche i contenuti hanno il loro valore e questo lo sappiamo bene. Servono per attirare clienti, per fidelizzare chi ci legge e chi ci segue, per fare in modo che le persone si fidino di noi e capiscano che, con i nostri consigli, possiamo aiutarli e che le nostre competenze possono essere utili alla loro attività, brand o azienda.
Pertanto, i contenuti sono importantissimi. Ma cosa faresti che ti dicessimo che possono diventare ancor più performanti? Ad oggi, esistono tanti modi per rendere un testo statico ancor più accattivante. Possiamo aggiungerci delle belle immagini, video e infografiche. Grazie a questi elementi possiamo coinvolgere, attirare ed emozionare ancor più il lettore e il potenziale cliente. Tuttavia, attualmente abbiamo a disposizione ben altro: i contenuti interattivi. Ma di cosa si tratta?
Il “semplice” testo prende vita grazie alla tecnologia
In questo caso, non stiamo parlando di una pagina statica o di un articolo statico. Possiamo parlare di slide di immagini o di foto animate. Potrebbe esserci anche una gif a catturare l’attenzione. Certamente, un contenuto che offre questi elementi multimediali è attivo, ma ancora non lo è abbastanza. Infatti, possiamo dire che questi componenti, così come i video e le classiche infografiche basic, sono gli “antenati” dei contenuti interattivi con cui abbiamo a che fare adesso che, naturalmente, sono molto più coinvolgenti.
Trasformano la lettura passiva in lettura attiva e in un’esperienza diversa dal solito. Consentono al potenziale cliente e/o al lettore di interagire con il testo e di “entrare” in contatto con la pagina web, il contenuto, la storia, il brand, il prodotto, etc.: qualunque sia il tipo di contenuto offerto non sarà più l’unico protagonista. Anche l’utente lo sarà.
Tra i vari tipi di contenuti interattivi esistenti ce ne sono alcuni che vengono usati più spesso e che, effettivamente, fanno la differenza per l’user experience. Tra questi ne troviamo alcuni più semplici e altri più complessi.
I più semplici sono sicuramente i test e i sondaggi, che possono essere usati per intrattenere il visitatore, coinvolgerlo e scoprire qualcosa in più sui suoi interessi. Perciò, anche se sono elementi “semplici”, possono risultare importanti per alleggerire la lettura e persino la giornata di chi legge. Tra l’altro, se usati con intelligenza, possono aiutare l’azienda e/o il professionista a fare delle piccole ricerche di mercato o indagini specifiche per capire se e cos’altro proporre a chi visita il sito. Insomma, possono aiutare a recuperare alcune informazioni molto utili e persino a far restare l’utente un po’ di più su una pagina (il tempo trascorso su una delle tue pagine web è importante per te, ma anche agli occhi di Google).
Potrai inserire questi contenuti interattivi ad esempio a metà di un articolo (anche se in questo caso dovranno essere brevi), per poi far continuare la lettura a questionario finito. Sembra un po’ crudele, ma potrebbe comunque essere un’idea e, se studiato con attenzione, non sembrerà assolutamente un ricatto. “Se non rispondi alle mie domande, non potrai più continuare a leggere!” – No, dai. Non è proprio così.
Inoltre, potresti regalare all’utente un infoprodotto (come un ebook informativo, un piccolo report, un’esclusiva infografica e tanto altro) “in cambio” delle sue risposte. Questa soluzione potrà sembrare a molti la migliore. In ogni caso, test e sondaggi si rivelano un modo interessante per intrattenere, scoprire e fidelizzare. Potrai crearli grazie a servizi gratuiti come Surveymonkey e Typeform. Sono entrambi facili da usare e possono rivelarsi davvero molto utili.
Tra l’altro, Typeform potrà presentarsi anche come un valido esempio per quanto riguarda un altro tipo di contenuto interattivo, questa volta un po’ più complesso: la pagina interattiva. Eh sì, anche le pagine possono coinvolgere e raccontare una storia, facendo in modo che sia l’utente a scoprirla grazie a click o passaggi di mouse. Presentano contenuti nascosti che vengono scoperti proprio da chi naviga. Perciò, intrattengono, stimolano la curiosità e catturano l’attenzione.
Le pagine statiche non vanno più di moda: più interattive sono e meglio è. Certamente, anche in questo caso la SEO fa la differenza, ma i contenuti interattivi la fanno molto di più. Preferisci i siti aggiornati e dalla grafica “attiva” e accattivante o i siti statici, un po’ stantii e che si nota da lontano un miglio che non sono stati aggiornati dal 2000 (o forse anche dai tempi degli esordi di internet)? La risposta, quasi certamente, è implicita e non lascia dubbi.
Tra le altre tipologie di contenuti interattivi un po’ più complessi ma comunque interessanti, utili e performanti, troviamo anche le infografiche che, in questo caso, non sono quelle che ci immaginiamo. Se già quando sono statiche piacciono e vengono condivise, pensa un po’ a cosa potrebbe succedere se anch’esse permettessero all’utente di scoprire qualcosa grazie alla sue azioni (che possono essere sempre click o passaggi di mouse)… Sarebbero ancora più apprezzate, non credi? Possono raccontare una storia, un servizio, un prodotto o quello che desideriamo, nascondendo qualche dettaglio, che potrà essere rivelato solamente con l’interazione da parte dell’utente. Qui trovi un valido esempio di infografica interattiva.
Alla base dei migliori contenuti interattivi c’è sempre la stessa cosa. Qual è?
Inutile dire che il contenuto rimane sempre il “re” dei nostri siti. Può permetterci di aiutare i nostri potenziali clienti, di condividere qualcosa di importante e di fidelizzare la clientela già esistente e i lettori attuali. Tuttavia, i contenuti, così come il content marketing stesso, si evolvono e non possiamo escludere che fra un po’ avremo altre novità da raccontarvi (ben presto parleremo di come lo storytelling può diventare interattivo o, meglio ancora, “visual” e ancor più coinvolgente!). Stare al passo con i tempi, ci aiuta sempre a crescere a livello professionale e persino per quanto riguarda la visibilità online.
Ad ogni modo, non dimenticare che un contenuto interattivo non può portarti a raggiungere dei risultati importanti se il contenuto di base non è di valore e di buona qualità.
Quindi, certamente il “contesto”, la “cornice” e il modo di proporre le informazioni possono essere dettagli da non sottovalutare, ma le informazioni che sono alla base di tutto ciò devono assolutamente rispondere alle esigenze del target di riferimento e riuscire a coinvolgere il lettore/cliente già sono con le parole. Devono lasciare qualcosa all’utente, a prescindere dall’ “aspetto estetico” e dalla grafica. Non devono essere contenuti che una volta cliccata la x o chiusa l’app di Google dallo smartphone svaniscono dalla mente di chi legge.
Pertanto, come sempre, un occhio alla presentazione può aiutare, ma prendersi cura del messaggio, dell’informazione o del consiglio che stiamo dando è assolutamente essenziale!
Naturalmente, seguire un po’ la SEO non guasta, ma di certo non dobbiamo esagerare dimenticandoci il principale focus del nostro post: comunicare con chi ci legge.
Quindi ok all’utilizzo delle parole chiave, ok ai contenuti interattivi, ma la comunicazione e il messaggio restano sempre gli elementi più importanti. Altrimenti perché dovremmo perdere tempo a scrivere sul web?
Con i contenuti interattivi potrai attirare più condivisioni e avere più visibilità online, farti preferire rispetto ai competitors e far sì che il tuo sito rimanga impresso nella mente del visitatore. Ma alla fine dei conti, è quello che racconti nel tuo post che trasmette fiducia, competenza e personalità. Questo è ciò che serve davvero per fare la differenza. Perciò, segui l’evoluzione, ma non dimenticarti mai delle cose più importanti.
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