Professione Copywriter: alcuni consigli per vendersi senza svendersi
In questo guest post, il copywriter e SEO Ilario Gobbi ci parla del mondo dei web writer e ci offre alcuni preziosi consigli su come promuovere la propria attività e le proprie competenze senza arrivare a svendersi.
Il mondo dei copywriter in rete è afflitto da una enorme concorrenza che ha determinato una progressiva svalutazione dei compensi: al pari, e forse peggio, di altre professioni, si è generata una impressione generale che la scrittura per il web sia una professione che richiede blande competenze (“Che ci vuole? Leggo una fonte, rielaboro, ecco fatto”), al punto tale che un po’ tutti coloro che gestiscono un blog o un progetto simile si dichiarano copywriter anche senza avere seguito specifici corsi sulla materia.
Tuttavia, il web writer propriamente detto è una figura che incarna competenze sia comunicative che lessicali, che è in grado di realizzare testi espressi con lo stile consono all’argomento di cui trattano, di implementare con naturalezza tecniche di persuasione efficaci per invitare i lettori a compiere determinate call to action.
Pertanto il web copywriter possiede – oltre a un’ottima conoscenza della lingua – anche doti di marketing necessarie per capire cosa il lettore desidera e come fornirglielo, senza trascurare conoscenze di ottimizzazione per i motori di ricerca per intercettare visite di potenziali navigatori interessati e per agevolare la comparsa dei propri contenuti tra i primi risultati.
Per cercare di restare a galla in questo mare di offerte che abbassano inevitabilmente il livello qualitativo senza sminuire la nostra professionalità di scrittori per il web, dobbiamo rendere evidente a tutti che sia possibile fidarsi delle nostre competenze e impegnarci ad aiutare – anche gratuitamente – il prossimo con le nostre competenze al fine di guadagnare rispetto, menzioni e richieste di contatto.
Capisco che il tuo obiettivo possa essere quello che a TOT ore di lavoro corrispondano TOT entrate, ma la tua professione di scrittore web – specialmente se non hai alle spalle un team che ti procuri i lavori – non può esimersi da una dose di attività di promozione e condivisione mirata a incrementare la tua “fama” e a permetterti di emergere sulla massa di anonimi scribacchini da 1 euro ad articolo.
Il tuo obiettivo è quello di creare valore per te stesso oltre che per altri, e la notorietà del tuo brand/identità di professionista è alla base delle richieste di preventivi che possono giungerti da coloro che intercettano la tua presenza in rete e si decidono ad appoggiarsi alla tua persona per ottenere lavori di alta qualità.
Vuoi che qualcuno ti riconosca come un professionista competente, che ti conceda il rispetto e il riconoscimento – monetario! – che credi di meritare?
Non basta avere frequentato corsi, non è sufficiente avere letto libri, l’opinione che gli altri maturano su di te è la vera “moneta di scambio” che giustifica il tuo onorario, e per incrementarla devi suffragare le tue asserzioni di esperienza con fatti facilmente condivisibili e convincenti.
A tale scopo dovrai lavorare sia per creare dei riconoscimenti da parte di altri sulla tua competenza sia per generare dei contenuti che permettano al tuo pubblico di maturare spontaneamente un’idea su di te, per capire se sei una persona in grado di far guadagnare loro più di quanto già non facciano al momento.
Come riuscire a farsi un nome che consenta di non essere “uno qualsiasi”?
Promuoversi sui social network: funziona (a patto che…)
I social network sono soltanto una perdita di tempo?
Per arrivare al punto di vendere la qualità del tuo lavoro, puoi impegnarti nell’attività di formare il tuo pubblico sul genere di attività su cui ti concentri (ad esempio, la realizzazione testi per siti web turistici, di annunci pubblicitari per attività locali, di approfondimenti medici per studi dentistici…) per dimostrare di essere in grado di applicare le tue conoscenze in maniera pratica per promuovere il business dei tuoi clienti.
Non sono per niente un fan di coloro che impiegano il proprio tempo sui social per denigrare coloro che danno sfoggio di lavori risibili, di competenze discutibili o di listini ridicoli promettendo grandi imprese. Può essere vero che costoro affossino una categoria già compromessa da una disinformazione dilagante, ma gettare fango non dimostra affatto che siamo migliori di coloro che lo ricevono.
Molto meglio far parlare i fatti, utilizzare strumenti come i forum, i gruppi su Linkedin e Facebook per offrire risposte di valore alle esigenze più diffuse, nel dimostrare come ci si impegna nel documentarsi per preparare guide e approfondimenti, realizzare tutorial su Youtube per mostrare in maniera pratica come si lavora.
Questi sono soltanto alcuni spunti di come i social network possano aiutare a costruirsi una reputazione di professionisti competenti: io pratico questa strategia quotidianamente e posso garantirti che da degli effettivi risultati!
Referenze, portfolio e contatti
Per non rischiare di subire la concorrenza di innumerevoli web writer (apparentemente) dalle tue stesse capacità e ridursi a competere esclusivamente a livello del prezzo, risulta fondamentale realizzare e diffondere un portfolio che lasci emergere le proprie competenze e di dimostrare il valore che si è in grado di apportare ai propri committenti.
Se sei ancora agli esordi e non hai consistenti lavori da menzionare, puoi agire innanzitutto sull’incrementare le referenze accettando anche piccole commissioni, se non hai la possibilità di affiancarti a un’agenzia web che ti segua, dando priorità alla costruzione di una base di menzioni piuttosto che al ritorno economico immediato.
In aggiunta, puoi investire in un sito web personale da utilizzare per collocare al suo interno guide, approfondimenti, tutorial frutto del tuo ingegno che potrai ugualmente condividere sui social per catturare l’attenzione di coloro alla ricerca di soluzioni quali quelle che tu offri.
Non è sbagliato nemmeno stringere relazioni con altri esperti del web, magari specializzati in ambiti a noi più ostici, sia per offrire ai propri contatti un servizio più completo che per aiutarsi a vicenda nell’individuare nuove opportunità commerciali: la formula “io non me ne occupo, ma ho un contatto che sa il fatto suo…” è ancora più che valida.
La pratica del guest posting su siti di colleghi “complementari” è un’ottima pratica sia per ottenere backlink al proprio blog che per stringere rapporti proficui con altri professionisti.
Un portfolio in grado di comunicare efficacemente il genere di commesse nel quale si ha maturato esperienza deve suddividere ordinatamente il tipo di lavori (es. brochure, siti web, landing page ecc.) e riportare un numero di dettagli sufficiente a rendere credibili le rappresentazioni dei lavori svolti (es. riferimenti del committente, risultati ottenuti grazie al lavoro svolto ecc.). Naturalmente, più un referente è noto e autorevole, più si potrà fare leva sul valore del nome per dimostrare di essere in grado di rispondere alle aspettative di imprese e professionisti di alto livello.
Con gli strumenti oggi a nostra disposizione possiamo realizzare una accattivante congiunzione tra visual e doti descrittive per colpire l’attenzione del nostro interlocutore e veicolare l’indubbio valore della nostra attività: Behance, ad esempio, è una piattaforma nata per mostrare lavori creativi sotto forma di accattivanti gallerie è può essere un buon strumento per raccogliere esposizioni grafiche dei propri lavori.
Meglio diventare esperti “un po’ in tutto” per ambire ad accaparrarsi più commesse possibile oppure specializzarsi in una specifica nicchia rischiando così di intercettare troppe poche occasioni per guadagnare un margine discreto?
Personalmente aspiro a una via di mezzo, qualificarmi come un professionista che naviga nel mare magnum del web marketing ma che essenzialmente si occupa di ottimizzazione dei testi web per i motori di ricerca e di SEO vera e propria: anche se leggo e condivido news e approfondimenti sul social media marketing e le ultime novità web, non mi sognerei mai di definirmi un professionista in tali aspetti, ma ci tengo ugualmente a formarmi quel poco che mi serve per decidere sotto quali aspetti affidarmi a un esperto più ferrato di me.
Come deve promuoversi un copywriter del web (secondo me)
Un bravo copywriter, a mio dire, deve sviluppare
- capacità di iniziativa (avvalersi dei portali web e dei gruppi social per intercettare proposte di lavoro, per dimostrare la propria competenza e predisposizione all’aggiornamento)
- curiosità (essere reattivo al cambiamento, alle novità, e attivarsi per portarle a conoscenza degli altri)
- senso di dignità (non accettare lavori dall’importo sotto una soglia minima che ci si è prefissata per non aprire – anche solo mentalmente – a pericolosi “precedenti”)
Come espresso fino a questo punto, a mio giudizio un copywriter per il web deve imporsi come un professionista di valore sia accumulando una buona dose di referenze e di lavori svolti che attestino tutto ciò, sia creando attorno a sé “un’aura” di rispetto e di competenza contraddistintiva.
Il mio particolare mantra che cerco sempre di seguire è “crea valore”, ovvero mi impegno a utilizzare i social network sia per diffondere gli articoli che scrivo tratti dalla mia esperienza che per contribuire a risolvere i problemi pratici di coloro che li esprimono nei gruppi social, in particolare di Facebook, e ciò mi consente a mia volta di imparare da altri che fanno lo stesso condividendo il proprio sapere.
Insomma, la massima do ut des funziona anche per il web: se siamo in prima linea nel fornire valore e sapere al nostro pubblico ne riceveremo certamente qualcosa in cambio, almeno in termini di notorietà e citazioni che, nel nostro lavoro, sono una moneta indubbiamente molto preziosa.
E naturalmente, una sana dose di passione non deve mai mancare: come tutte le professioni, il copywriting su commissione è fatto di arrabbiature, di compromessi, ma anche di soddisfazione nel trovare frutti nel duro lavoro svolto, nella qualità dell’opera realizzata, nell’eventuale apprezzamento espresso a chiare lettere dal committente (sì, a volte arriva anche quello!)
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